REDDITO DI INCLUSIONE LE RISORSE SONO INSUFFICIENTI

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«Che si chiami reddito di in­clusione o di cittadinanza, l’im­portante è che finalmente si stia affermando la vo­lontà politica di avviare azioni concrete e mirate a contrastare un fenomeno molto preoccupante come quello della povertà che in Italia ri­guarda, come testimonia l’Istat, ben 4 milioni e 598mi­la persone». Questo il commento di Gino Cogo, presidente dell’Anap – Associazione Pensio­nati Confartigianato di Vicenza, a seguito dell’approvazione da par­te della Camera del disegno di legge sul contrasto alla povertà. Il testo del provvedimento incarica, infatti, il Governo di adottare specifiche norme sulla base della cornice stabilita dal Parlamento. In particolare, il ddl contiene norme relative al contrasto della povertà, al riordino delle prestazioni e al sistema degli interventi e dei servizi sociali collegato alla legge di Stabilità. «Le risorse stanziate pe­rò – osserva Cogo – risultano essere davvero insufficienti: ap­pe­na 600 milioni di euro nel 2016 e 1 miliardo di euro a par­tire dal 2017.  Occorre fa­re di più, molto di più: agendo, oltre che per favorire l’occupazione in generale attraverso piani straordinari, anche sul lato dell’equità in campo assistenziale, liberando altre risorse. Infine si deve intervenire sul piano della riduzione delle spese, a partire da quelle della politica e della pubblica amministrazione». A questo proposito, il presidente Cogo aggiunge: «È possibile che su certe materie fondamentali, come le pensioni, le leggi non debbano avere valenza nazionale? Essere cioè valide per tutti, compresi quanti appartengono a certe caste che legiferano per proprio conto?».

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