«La conoscenza, le capacità, la mano dell’uomo, sono e saranno sempre insostituibili, ma la digitalizzazione è il futuro della sanità per abbattere costi e dare nuovi servizi, così come e le nuove tecnologie sono uno straordinario aiuto per quelle mani e per quegli uomini e donne. Quando siamo partiti con la digitalizzazione forse pochi potevano immaginare dove saremmo arrivati e questo è motivo di particolare orgoglio». Lo sottolinea l’assessore alla Sanità Luca Coletto, commentando gli esiti di una ricerca sulla sanità digitale, realizzata dal Censis in collaborazione con Arsenàl.it, Centro Veneto per la Ricerca e Innovazione per la Sanità Digitale, presentata a Roma nell’ambito del Forum Pa, dalla quale emerge un ritardo nazionale nell’utilizzo dei servizi on line da parte dei cittadini, che contrasta con i risultati raggiunti in Veneto, la cui esperienza è stata approfondita nel lavoro del Censis. «Con lo scarico dei referti on line stiamo risparmiando 120 milioni l’anno e il 60% dei 5 milioni di nostri assistiti già usa abitualmente questo servizio – aggiunge l’assessore – in poco tempo abbiamo dematerializzato circa il 90% delle cosiddette ricette rosse; il Fascicolo Sanitario Digitale complessivo è ad un punto di sviluppo tale che ritengo possa partire a fine di quest’anno; il progetto Sanità a Km Zero è già stato sperimentato con successo. Il lavoro è stato difficile e lo sarà ancora – conclude – ma il lavoro paga sempre».