Giuseppe Salvatore Riina, “Salvuccio”, figlio di Totò Riina, lascia Padova. Il giudice Linda Arata si è espressa sulla richiesta della procura distrettuale di Venezia, di dare un giro di vite alla libertà vigilata di Salvuccio. Dovrà andare per un anno in una casa lavoro. Riina jr è considerato ancora socialmente pericoloso dalla Dda dopo che, tra il settembre 2016 e il maggio 2017 è stato pizzicato una decina di volte ad acquistare cocaina da due pusher nigeriani all’Arcella. Oltretutto di sera, nella fascia oraria tra le 22 e le 7. Un vizio, quello della “coca”, che a Riina è costato caro dato che per procurarsela ha violato in un colpo solo due delle prescrizioni che aveva imposto il tribunale di Sorveglianza, obbligandolo a non frequentare pregiudicati e a non uscire di casa di notte. Scatta dunque la detenzione in una “casa lavoro”: un istituto molto simile al carcere dove però i detenuti sono costretti a imparare un lavoro. In tutto sono cinque in Italia.La relazione firmata dal capo della squadra mobile di Venezia, Stefano Signoretti, e dal dirigente dello Sco, Vincenzo Nicoli, sosteneva che, con il suo stile di vita in Veneto, Riina jr dimostra «un elevato disvalore sociale», un «palese disinteresse nei confronti delle prescrizioni impostegli».