Il progetto europeo “GreenerSites – Riqualificazione ambientale delle aree industriali dismesse nell’Europa Centrale”, di cui la Regione del Veneto è partner con il Comune di Venezia nel ruolo di coordinatore e vede anche la partecipazione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Porti di Venezia e Chioggia, punta a definire una visione d’insieme strategica per la riqualificazione produttiva e funzionale di Porto Marghera. Lo ha spiegato l’assessore regionale allo sviluppo economico e alla riconversione del polo industriale di Porto Marghera aprendo i lavori del Tavolo Permanente che ha convocato a Venezia, con la partecipazione di tutti i soggetti interessati. E’ stata l’occasione per una panoramica sulle azioni e i progetti che vedono coinvolta l’area di Porto Marghera. “GreenerSites” (già Resites) – finanziato con circa 3,8 milioni di euro, di cui 389.380 euro alla Regione del Veneto, nell’ambito del programma Interreg Central Europe – vede la partecipazione di 11 partner di 5 paesi diversi dell’Europa centrale. Prevede, tra l’altro, consultazioni e momenti di confronto con gli stakeholders per arrivare alla definizione di un Piano d’Azione Strategico e la condivisione di un Protocollo sullo sviluppo dell’area di Porto Marghera. “Il progetto – ha fatto rilevare l’assessore – rappresenta un’importante opportunità per contribuire ad attivare processi di riqualificazione ambientale ed economica nell’area di Porto Marghera, a conferma dell’impegno che l’amministrazione regionale sta mettendo nel sostenere lo sviluppo e la valorizzazione delle potenzialità e delle specificità di quest’area”. L’assessore ha voluto poi condividere l’amarezza per la bocciatura da parte del Consiglio di Amministrazione dell’ENEA ha deciso della candidatura di Porto Marghera il Divertor Test Tokamak (DTT), dispositivo destinato alla produzione di energia elettrica da fusione termonucleare, che sarà costruito nel Lazio, a Frascati.
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