Dopo la catastrofe sfiorata alla “Combustibili Fiorese”, a Rossano è tempo di fare la conta dei danni e capire nel dettaglio cosa ha scatenato il maxi-incendio nello stabilimento di via Castion. La Procura ha aperto un’inchiesta sull’accaduto per fare piena luce e accertare eventuali responsabilità. Sul fronte ambientale, invece, fortunatamente i livelli di inquinamento escludono pericoli o rischi, tanto che oggi i 700 alunni del paese torneranno a scuola. Il maxi-incendio negli stabilimenti di via Castion, ai confini con Loria, è divampato alle prime ore di sabato. la società Guadagnini, che si occupa dell’attività di videosorveglianza dell’azienda 24 ore su 24, si è accorta delle fiamme nel deposito di stoccaggio di oli e pile esausti. Immediatamente sono stati avvertiti i vigili del fuoco, i carabinieri, il sindaco Morena Martini con i tecnici, operai e polizia locale del Comune, l’Arpav e la protezione civile. Il rapido intervento dei pompieri, giunti da Bassano, Vicenza e da tutto il Veneto, ha permesso di circoscrivere l’incendio, evitando che intaccasse i vicini silos di carburante, contenenti 400 mila litri di gasolio. Lo scoppio delle batterie ha pure scagliato detriti per decine di metri, fino a raggiungere i depositi. Ma alla fine è stata scongiurata la catastrofe. Un primo bilancio parla di un danno di 2 milioni. Lì’incendio ha infatti distrutto un capannone di 1.200 metri quadrati, oltre a pile e oli esausti che vi erano stoccati, un macchinario per il loro trattamento, tre grossi camion e quattro montacarichi.