Rubavano nei negozi, poi chiedevano il pagamento per la restituzione della refurtiva: era questo il metodo utilizzato da due giovani stranieri per fare soldi “facili”. I due, senza fissa dimora , ma orbitanti nella zona del quartiere “Piave”, sono stati denunciati in stato di libertà per estorsione e ricettazione in concorso. I militari della Stazione Carabinieri di Mestre avevano acquisito la denuncia di un commerciante, originario del Bangladesh e titolare di un negozio di articoli elettronici di via Olivi, al quale qualche giorno fa era stato rubato dalla propria vetrina un iPhone in vendita. Dopo qualche giorno la vittima era stata contattata da D.S.M.M. Senegalese con cittadinanza spagnola, classe 1991, già noto alle forze dell’ordine, il quale aveva richiesto al commerciante 100 euro per intercedere con l’autore del furto. In accordo con i militari è stato fissato un appuntamento con i due giovani per la consegna dei 100 euro. All’arrivo dell’aguzzino, dopo qualche attimo necessario per gli opportuni contatti e per consentire l’effettiva consegna del denaro, i militari dell’Arma hanno fatto scattare il controllo, bloccando il ragazzo con “le mani nel sacco” subito dopo aver ritirato i cento euro richiesti. Costui, non potendo fare altro che ammettere le proprie responsabilità, ha indicato immediatamente le generalità del complice, S.P.A. Senegalese classe 1996, che è stato bloccato e controllato mentre poco distante, in attesa dell’esito dello scambio. In effetti, la perquisizione personale del secondo giovane ha fatto saltare fuori proprio il cellulare rubato.