Sanpaolo restaura l’opera del veronese

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E’ stato annunciato al San­tuario della Madonna di Monte Berico a Vicenza l’avvio al restauro del monumentale dipinto su tela di Paolo Veronese “Cena di San Gregorio Magno”, in occasione dei trent’anni del programma Restituzioni di Intesa Sanpaolo. Il restauro conservativo dell’opera, che terminerà entro il 2021 e che rientra nell’ambito della serie di Restituzioni “monumentali”, vedrà in parallelo l’avvio della XIX edizione di Restituzioni, il programma biennale di res­tauri di opere appartenenti al patrimonio artistico nazionale, curato e promosso da Intesa Sanpaolo. L’opera è di proprietà del Comune di Vicenza, custodita fin dalla sua realizzazione dalla Comunità dei Servi di Maria di Monte Berico. La Soprintendenza Archeo­logia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Verona, Rovigo e Vicenza realizzerà le indagini preliminari al restauro e dirigerà l’intervento con la collaborazione dell’Opificio delle Pietre Dure. Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, afferma: «Ricorrono nel 2019 due anniversari importanti per la storia del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo e della relazione della nostra Banca con la città di Vicenza. Vent’anni fa abbiamo istituito a Palazzo Leoni Montanari la prima sede delle Gallerie d’Italia e dieci anni prima, nel 1989, il presidente Feliciano Benvenuti dava vita al programma Restituzioni, a cui Intesa Sanpaolo ha nel tempo garantito continuità, con convinzione e senso di responsabilità, interpretando il proprio ruolo di principale Banca del Paese anche nel contributo alla tutela e alla valorizzazione dei beni storico-artistici nazionali. Coro­niamo i trent’anni di attività di un grandioso progetto, che vede collaborare rispettosamente la Banca e le istituzioni pubbliche, con il restauro di un dipinto di Veronese, straordinario esempio della ricchezza artistica del territorio veneto. L’intervento consolida il profondo dialogo di Intesa Sanpaolo con la città di Vicenza e testimonia l’imprescindibile legame della storia di Restituzioni con la comunità e con il patrimonio culturale vicentino». Il dipinto, di dimensioni monumentali (cm 4,45 x 8,78 per un totale di circa 39 mq), appartiene alla serie delle cosiddette ‘cene’ ed è considerato uno dei capolavori della maturità del Veronese, primario esponente del Rina­scimento italiano e, insieme al Tiziano e al Tintoretto, della pittura veneziana cinquecentesca. Il restauro, a cura di Valentina Piovan sotto l’egida della Soprintendenza Arche­ologia, Belle Arti e Paesaggio delle Province di Verona, Rovigo e Vicenza, sarà avviato nel mese di settembre.

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