Scontro per l’intitolazione della scuola a Tina Anselmi

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Lo scontro tra Consiglio d’istituto e sindaco sull’intitolazione dell’istituto comprensivo Malipiero di Marcon a Tina Anselmi arriva in Parlamento, con un’interrogazione del deputato democratico Federico Fornaro, visionata dalla ‘Dire’. “Il 6 giugno del 2021 il Consiglio dell’istituto comprensivo Malipiero di Marcon, provincia di Venezia, ha deliberato di intitolare la nuova scuola primaria all’onorevole ed ex ministro Tina Anselmi”, ricorda Fornaro. Dopodiché il 22 settembre 2022 “il Consiglio comunale di Marcon, pur non avendo competenze in materia, ha approvato a maggioranza una mozione per intitolare la scuola al divulgatore scientifico Piero Angela, recentemente scomparso” e la giunta comunale, che in base alla circolare ministeriale sull’intitolazione delle scuole è invece chiamata a esprimersi, “ha espresso parere non favorevole al nome indicato dal Consiglio d’istituto in quanto ‘si ritiene opportuno individuare una personalità non avente carattere politico considerato che l’intitolazione di una scuola dovrebbe avere una valenza soprattutto educativa piuttosto che ideologica’”.
Al che “il 21 novembre 2022, il Consiglio di istituto ha nuovamente deliberato ai sensi della circolare ministeriale che prevede, in caso di parere negativo da parte dell’amministrazione comunale, una nuova deliberazione e, successivamente, il coinvolgimento del ministro dell’Interno tramite il prefetto, a larghissima maggioranza (17 voti favorevoli su 18) l’indicazione del nome di Tina Anselmi, ribadendo come la intitolazione fosse perfettamente coerente con la figura e il ruolo svolto dalla dirigente politica veneta”.
Il giorno successivo, però, il sindaco di Marcon Matteo Romanello ha scritto un post su Facebook annunciando che “avrebbe chiesto le formali dimissioni di tutto il Consiglio di istituto, il quale a suo avviso si sarebbe comportato in piena contraddizione con quanto previsto dalla circolare ministeriale”. La richiesta di Fornaro è, quindi, che il ministro dell’Interno e quello dell’Istruzione si attivino per fare in modo che si arrivi “ad una soluzione della vicenda pienamente rispettosa del ruolo degli organi coinvolti”.