SCUOLE PROVINCIALI A RISCHIO TERREMOTO

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Niente soldi per le scuole: l’antisismica è un tabù per il Bellunese. A meno che non arrivino risorse certe e destinate all’edilizia scolastica. Per mettere a norma gli istituti superiori del Bellunese servirebbe qualcosa come una decina di milioni di euro. Mission impossible? Forse no. Basterebbe una legge ad hoc per le zone sismiche, con una definizione di risorse finanziarie legata alla situazione degli edifici e slegata dai numeri della demografia.  Ci sta pensando Ezio Lise, consigliere provinciale con delega all’edilizia scolastica. Negli ultimi mesi Lise ha dovuto fare i conti con un bilancio provinciale ridotto all’osso. Altro che lacrime e sangue: peggio. Eppure, ha fatto fare dagli uffici di Palazzo Piloni una ricognizione sull’adeguamento sismico di tutte le scuole di competenza della Provincia.Le indagini stanno terminando in questi giorni. Ma parlano già chiaro: quasi tutte le scuole superiori (da Cortina a Feltre, passando per Belluno e Pieve di Cadore) non sono adeguate alle norme sismiche attuali. «Sono poche le scuole che non necessitano di interventi per l’adeguamento antisismico: sono cinque-sei al massimo – spiega Lise -. Per le altre sono necessari milioni di euro, risorse che la Provincia non ha». A rischio sono soprattutto le scuole costruite tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta.

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