Scuse rispedite al mittente

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Tutte rispedite al mittente le scuse che l’ex presidente di BPVI Gianni Zonin ha espresso in questi giorni. “Io ho sofferto e soffrirò ancora, ma il mio dispiacere più grande è, e resterà, per le sofferenze a cui sono andati incontro i piccoli risparmiatori». È uno dei passaggi dell’intervista che l’ex presidente della Banca popolare di Vicenza, Gianni Zonin, ha rilasciato al Giornale di Vicenza. Parole in cui l’ex numero uno della Popolare ripercorre quanto accaduto dopo l’apertura dell’inchiesta che ha poi portato al processo nei suoi confronti e nei confronti di altri cinque ex manager dell’istituto. Ma subito è arrivata la risposta. “Come Partito Democratico – scrive in una nota il segretario cittadino del Pd di Vicenza Federico Formisano – non siamo abituati ad anticipare le sentenze dei giudici con le nostre valutazioni di assoluzione o di condanna ma le dichiarazioni rese dall’ ex presidente della banca Popolare Gianni Zonin non possono indurci ad alcuna forma di giustificazione nei confronti dei vertici di un Istituto di Credito che certo ha commesso molti errori; se questi comportamenti, poi, dovessero assumere la forma del reato riteniamo che l’organo giudicante debba pervenire ai giusti provvedimenti di condanna Non riteniamo che sia sufficiente chiedere scusa: troppe persone, troppi piccoli risparmiatori, troppe imprese hanno sofferto per il dissesto della Banca Popolare che da 150 anni era il punto di riferimento dell’economia della nostra provincia; aziende sono fallite, anziani si sono trovati senza alcuna forma di tutela per il futuro, persone sono arrivate all’orlo del suicidio. Riteniamo – prosegue ancora Formisano – che sia troppo auto giustificatorio e semplicistico attribuire ad altri le responsabilità o limitarsi ad ammettere errori ritenuti non sostanziali. In ogni caso – conclude il segretario del Pd cittadino – noi queste scuse non intendiamo accettarle perché il danno causato all’economia provinciale è troppo grave per indurre in atteggiamenti di benevolenza di alcun tipo”.

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