SEGNALI INCORAGGIANTI PER LE IMPRESE

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Nel 2018 le aziende coinvolte in veneto da una procedura di crisi sono state 188, 39 in meno rispetto all’anno precedente, per un totale di poco meno di 9 mila lavoratori potenzialmente coinvolti. è quanto emerge dai dati del report sulle crisi aziendali a cura dell’osservatorio sul mercato del lavoro di veneto lavoro, che confermano una tendenza in atto da alcuni anni. dopo i picchi registrati tra il 2013 e il 2014, le nuove aperture di crisi hanno toccato nell’ultimo anno il valore minimo storico a quota 230 comunicazioni di avvio (-14%). sostanzialmente stabile il numero di accordi sottoscritti tra le parti sociali per la gestione delle crisi e che prevedono il ricorso alla cassa integrazione straordinaria o a procedure di licenziamento collettivo: nel 2018 le procedure di licenziamento collettivo siglate sono state 202 per un totale di 7.417 lavoratori coinvolti. complessivamente il numero totale dei licenziamenti di rapporti di lavoro a tempo indeterminato (comprensivo quindi dei licenziamenti economici individuali e di quelli per motivi disciplinari) è diminuito di circa 3 mila unità rispetto al 2017: 32.800 a fronte dei 35.500 dell’anno precedente. il calo è determinato in maggior parte da quelli economici e collettivi, mentre i licenziamenti per motivi disciplinari sono lievemente aumentati. “la diminuzione di nuove crisi aziendali in veneto è un segnale di superamento della crisi e delle capacità di ripresa del nostro tessuto imprenditoriale – commenta l’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan – la regione, per parte sua, ha messo in campo l’esperienza della propria unità di crisi e la proficua collaborazione il ministero per lo sviluppo economico per accompagnare, con opportuni strumenti, vertenze e trasformazioni complesse, ma soprattutto per cercare di offrire sempre una prospettiva di riqualificazione o di autoimprenditorialità ai lavoratori espulsi. grazie ad una forte coesione sociale e ad un riconosciuto senso di responsabilità delle parti sociali, il veneto può essere considerato una regione-laboratorio per collaborazioni istituzionali, esperienze di reindustrializzazione, percorsi di accompagnamento delle trasformazioni economiche e aziendali e, non ultimo, per strategie di difesa dei posti di lavoro e della competitività”.

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