«Alla canna del gas»: questa l’espressione che Fabio Ballestriero, segretario provinciale del Sap, il Sindacato autonomo di polizia, utilizza per descrivere la situazione alla luce della drastica riduzione del numero di poliziotti in servizio in provincia di Rovigo. «Negli ultimi cinque anni – spiega – l’organico si è assottigliato di circa 50 unità a causa di un turnover insufficiente a coprire i pensionamenti e l’età media è ormai vicina ai 50 anni: ridotti così al lumicino e con un’emergenza migranti che ha investito in maniera significativa il nostro territorio, e le nostre strutture, il livello di sicurezza che le forze dell’ordine presenti nel Polesine e in particolare nel Delta possono garantire, è stato ridimensionato al punto da non essere più in grado d’essere efficiente e all’altezza delle aspettative dei cittadini». Ballestriero rimarca come «la provincia di Rovigo risulta falcidiata da una cronica carenza d’organico che ha ormai raggiunto livelli insostenibili, soprattutto in alcune realtà come il Commissariato di Porto Tolle, tra l’altro (che sia un caso?), in odore d’essere chiuso, e di Adria: ormai hanno uomini in divisa appena sufficienti per presidiare la struttura e aprire chiudere il portone d’ingresso. Gli ultimi trasferimenti di personale disposti dal Dipartimento in questi giorni non hanno invertito la tendenza, non assegnando uomini a entrambi i Commissariati e mettendoli letteralmente alla canna del gas».