SETTE PIAGHE CHE INCOMBONO SULLE AZIENDE, “E’ STATO PERSO GIA’ TROPPO TEMPO”

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Dall’aumento dell’Iva, che peserà per 225 milioni di euro sulle tasche dei padovani e che va scongiurato, ai 5,7 milioni per le nuove accise sui carburanti, dal problema dei dazi verso Iran, Russia e Usa da risolvere per non compromettere l’export, all’importanza di far sentire la propria voce al Consiglio Europeo che a fine giugno deciderà su Eurozona e immigrazione, fino alle grandi opere da completare. Il presidente di Confapi Padova Carlo Valerio: «È stato perso già troppo tempo». Sette scadenze che incombono. Sul Governo, certo. Ma, più ancora, sulle tasche dei contribuenti. Confapi Padova ha calcolato quali potranno essere le conseguenze nei prossimi mesi se l’esecutivo che a breve chiederà la fiducia al Parlamento non si dimostrerà stabile e in grado di prendere decisioni necessarie e non procrastinabili sui temi in agenda. E lo ha fatto prendendo in esame, in particolare, quanto una situazione di stallo peserebbe su cittadini e imprese padovane. In primo piano c’è l’aumento dell’Iva da scongiurare. Il programma è quello di coprire i 12,4 miliardi che è necessario recuperare in base alla clausola di salvaguardia con l’innalzamento dell’imposta di 3 punti percentuali, a partire dal 1° gennaio 2019. La prima missione di chi siederà a Palazzo Chigi sarà proprio quella di disinnescare le clausole di salvaguardia: se così non fosse nel 2019 l’Iva dovrebbe passare dal 22 al 24,2%, per poi raggiungere quota 24,9% nel 2020. L’aliquota ridotta invece potrebbe passare dal 10 all’11,5% nel 2019 e al 13% a decorrere dal 1° gennaio 2020.

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