Sfida ai cambiamenti climatici forse ci salverà il super-abete

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Per i cambiamenti climatici si prevede, per la fine di questo secolo, una maggiore frequenza e un intensificarsi dei periodi di siccità e di ondate estreme di calore. Le proiezioni delle condizioni future si basano sui modelli climatologici più aggiornati e per due differenti scenari sono legati alle future emissioni di gas serra nell’atmosfera. In entrambi i casi si prevede un aumento delle temperature nell’ambito di 1.7 – 4.8 °C. Il risultato sarà che eventi estremi come la siccità e le alte temperature, ampiamente sperimentati negli ultimi mesi, saranno la norma entro la fine di questo secolo. Già oggi siccità e ondate di calore hanno causato episodi di sofferenza e mortalità in molti abeti nell’area del Mediterraneo. Partendo da questo dato un team internazionale di ricercatori (Istituto Pirenaico di Ecologia di Saragoza, Università Pablo de Olavide e Dipartimento di Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università di Padova) ha pubblicato su «PNAS» l’articolo dal titolo “Climate extremes and predicted warming threaten Medi­terranean Holocene firs forests refugia” (PNAS ARTICOLO) il cui focus è il censimento delle diverse specie di abeti in una fascia particolare dell’area mediterranea.«Alcuni abeti sono più sensibili e deperiscono mentre altri si rivelano più resistenti riuscendo a superare i periodi critici» sottolinea Marco Carrer ecologo forestale del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università di Padova. Alla luce di quanto osservato» conclude Marco Carrer «sarebbe auspicabile l’attuazione di politiche di gestione volte alla mitigazione dei futuri impatti, favorendo ad esempio la riproduzione e diffusione degli individui o delle popolazioni che si sono rivelate più resistenti. Si potrebbe anche pensare, in casi estremi e con massima cautela, a operazioni di migrazione assistita per le specie particolarmente minacciate di estinzione le quali potrebbero trovare, in aree più a nord o a quote più elevate, condizioni più idonee per lo sviluppo e la crescita rispetto alle attuali aree di diffusione». Le prospettive per le foreste mediterranee sono tutt’altro che ottimistiche.«I nostri risultati suggeriscono che alcune foreste di abeti mediterranei, unici nel loro genere e inseriti nella lista rossa dell’IUCN – International Union for Conservation of Nature – come specie minacciate di estinzione, potranno subire una drastica riduzione o addirittura estinguersi in brevissimo tempo» commenta Raúl Sá­nchez-Salguero, ecologo fore­stale dell’Istituto Pirenaico di Ecologia di Saragoza e dell’­Università Pablo de Olavide.

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