Non capita spesso di vedere un vescovo stringere la mano a un imam, soprattutto in una moschea. È successo qualche giorno fa al centro islamico Ettawba di Ponte Alto, alle porte di Vicenza. Protagonisti monsignor Beniaminio Pizziol e Aref Al-Galal, presenti alla quindicesima giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico. Dialogo che le due comunità perseguono da tempo con dibattiti e momenti di festa. Al centro dell’incontro, il tema della misericordia che, come hanno ricordato don Enrico Pajarin – direttore della Caritas – e Kamel Layachi dell’Ettawba è contenuto nei nei libri sacri, ovvero nella Bibbia e nel Corano. Si è parlato poi del “sì” del vescovo un cimitero islamico. L’area potrebbe essere ricavata in uno dei cimiteri di quartiere, anche se quello del luogo non è l’unico problema da risolvere. I riti per la sepoltura degli islamici sono diversi da quelli cristiani e c’è poi da chiarire la questione delle spese. La proposta di monsignor Pizziol è stata accolta con favore dai musulmani: «Oggi molte salme tornano al Paese d’origine o vengono trasferite nei cimiteri di altre città come Padova. A Vicenza la nostra comunità sta crescendo». Quanto all’emergenza immigrati, il responsabile Haj Abderrahim Rom è stato chiaro: «Molti scappano dalla guerra e dalla miseria. E’ giusto aiutarli, quando è possibile. Noi ci siamo attivati per fornire viveri e abiti».