Strutture per anziani e disabili: un incremento di posti letto

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La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’Assessore alla Sanità ed ai Servizi sociali, Manuela Lanzarin, ha approvato tre delibere in cui viene acquisito il parere favorevole della Crite (Commissione regionale per gli investimenti tecnologici e in edilizia sociosanitaria) per procedere in altrettanti provvedimenti nell’ambito dell’accreditamento istituzionale degli erogatori di servizi sociosanitari. L’accreditamento, con uno dei provvedimenti, viene rinnovato per tre anni agli enti gestori di prestazioni per le aree “Anziani e Disabili” e “Minori”. Contemporaneamente, nelle altre delibere, viene richiesto il parere della commissione consiliare competente per l’ampliamento del numero di posti letto o unità d’offerta (insieme di strutture territoriali, domiciliari, diurne e residenziali che vanno a costituire il sistema della rete dei servizi sociali-assistenziali in un territorio) sempre nelle aree Anziani, Disabili e Minori e viene aggiornato l’accreditamento istituzionale di vari soggetti operanti nello stesso ambito assistenziale nelle Ulss 1 Dolomiti, 2 Marca Trevigiana, 8 Berica.
Con la richiesta alla commissione consiliare, in particolare, si delinea un’estensione dell’offerta assistenziale dei posti nelle strutture. Un incremento sensibile, che si traduce in 155 posti letto in più per non autosufficienti fino ad un totale di 2.522 da accreditare e 42 posti letto in più riservati a disabili per complessivi 186 da accreditare. Per quanto riguarda le unità d’offerta, quelle nuove sono 16 per 529 posti letto complessivi. Nella Ulss 3, inoltre, viene accreditata anche una Comunità educativa diurna con 10 posti per minori ed adolescenti.
“Con questo provvedimento – sottolinea l’assessore al Sociale Manuela Lanzarin – si assicura continuità alla programmazione sociosanitaria regionale e attuativa locale, dando corso a quanto inserito nei piani di zona. Si tratta di due aree assistenziali fondamentali della nostra rete se pensiamo che interessa già 32.000 persone non autosufficienti e 10.000 minori”.