Strutture sportive, minori a rischio

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In Veneto, la scuola e le strutture sportive per circa 1 adulto su 4 e gli oratori o parrocchie per circa 1 su 5, sono i luoghi abitualmente frequentati da bambini e adolescenti dove maggiore può essere il rischio di subire comportamenti inappropriati, maltrattamenti e abusi da parte degli adulti. D’altra parte, la percezione dei minori veneti sugli stessi luoghi, cambia leggermente con circa uno su 5 che considera luoghi maggiormente a rischio la scuola e gli oratori, mentre uno su 4 si sente più in pericolo dove si pratica sport. Minacce concrete alle quali i minori sono esposti soprattutto in Internet, considerato un luogo a rischio nella regione per circa la totalità degli adulti (il 93% la percentuale più alta in Italia) e per circa 7 ragazzi su 10. In un caso o nell’altro, in Veneto, tra i pericoli principali per i bambini la possibilità che vengano loro imposti rapporti fisici indesiderati (per il 50% sia degli adulti che dei ragazzi) o che vengano compiuti una serie di illeciti attraverso internet, tra cui la richiesta di inviare immagini intime in cambio di regali (secondo il 57% dei ragazzi e il 58% degli adulti) o di diffonderle senza il consenso dell’interessato (51% degli adulti e il 43% dei ragazzi). Sono solo alcune delle evidenze di un’inedita indagine ”Minori e percezione dei rischi” realizzata da Ipsos per Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, di cui si è discusso al Senato, in occasione della presentazione di un Manifesto in 10 punti, intitolato “10 in condotta!”, promosso da Save the Children per favorire nel nostro Paese l’adozione da parte di tutte le realtà che operano con i minorenni di un sistema di tutela, a partire da una Child Safeguarding Policy, che promuova un modello organizzativo di prevenzione e gestione di comportamenti scorretti da parte degli adulti di riferimento, afferenti all’Organizzazione o esterni. “Troppo spesso, in tutta Italia, le cronache ci consegnano casi di abuso e maltrattamento ai danni dei minori, anche molto piccoli, consumati nei luoghi che dovrebbero essere per loro sempre i più sicuri. Come la scuola, l’asilo nido, l’associazione o il centro sportivo. Ancora più doloroso il fatto che questi abusi siano compiuti dalle figure adulte di riferimento – educatori, insegnanti, allenatori sportivi – violando un patto di fiducia essenziale per la crescita, con conseguenze che possono essere molto gravi e durature nel tempo. Non possiamo occuparcene solo quando questi casi esplodono in tutta la loro gravità. In Veneto, come in tutto il Paese, l’adozione di un sistema di tutela – regole di comportamento, chiare procedure di segnalazione, individuazione delle figure responsabili – per prevenire abusi e maltrattamenti ai danni di minori dovrebbe essere un requisito essenziale per tutti i servizi, educativi e ricreativi rivolti ai minori” ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.

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