Una delegazione di imprenditori padovani, guidata da Andrea Tiburli, presidente di Unionmeccanica Veneto, e dal direttore di Confapi Padova Davide D’Onofrio ha partecipato alla “Conferenza internazionale per gli investimenti della Cina Occidentale”, svoltasi a Chengdu, capitale del Sichuan, città da oltre 16 milioni di abitanti, aprendo la strada a una nuova cooperazione industriale in quella che è la terza provincia della Cina. Dalla missione imprenditoriale emergono opportunità di sviluppo irripetibili per il comparto della meccanica specializzata del Nord-Est. La leadership manifatturiera globale è ormai in mano cinese. Il know how italiano può, in questo quadro, aprire la strada a un nuovo approccio di cooperazione industriale dalle elevate potenzialità, mirato allo sviluppo del mercato interno. Un mercato interno in continua crescita, che ogni anno si arricchisce di decine di milioni di nuovi consumatori, e le cui necessità e i cui fabbisogni tecnici e tecnologici si sposano con le caratteristiche e le peculiarità del tessuto manifatturiero del Nord Est», afferma Tiburli, già delegato ai rapporti con l’area per Unionmeccanica Confapi, l’Unione di categoria che riunisce le imprese appartenenti al settore merceologico dell’industria metalmeccanica. La Fondazione è una diretta emanazione della provincia del Sichuan e sta investendo molto in questo progetto pilota. Gli imprenditori padovani sono stati invitati all’interno del Centro Cina-Europa, incubatore che offre alle pmi italiane spazi di rappresentanza ed espositivi in modo da consentire di incontrare le realtà istituzionali e imprenditoriali cinesi agevolmente. Tra i molti partecipanti al Forum anche Huang Chao, direttore generale di Sichuan Investment e Chen Guanghao, direttore generale del Dipartimento provinciale per le cooperazioni economiche di Sichuan. Il volume degli scambi commerciali tra la Provincia e l’Italia è aumentato del 23,4% su base annua nella prima metà del 2019 e ha raggiunto i 328 milioni di dollari. Ormai i tempi che servono alle merci per raggiungere Chengdu, sorta di capitale dell’area occidentale della Cina, si sono ridotti di un terzo ed è in via di completamente la costruzione di un aeroporto già collegato direttamente all’Italia e in grado di ospitare oltre 50 milioni di persone l’anno.