Tangenti alle terme, scarcerato guerrato

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La Cassazione dà ragione al Riesame e respinge il ricorso della Procura di Padova: è stata giusta la scarcerazione di Saverio Guerrato, finito al centro delle indagini della cosiddetta Tangentopoli delle terme, deflagrata lo scorso 23 giugno. Come scrive il Gazzettino, fra i cinque arresti anche quello di Saverio Guerrato, presidente e legale rappresentante del colosso di via delle Industrie. Secondo la ricostruzione della Procura di Padova, la Guerrato avrebbe pagato una presunta tangente indiretta, da circa 120mila euro, attraverso consulenze fittizie alla Rls in vista dell’aggiudicazione dell’appalto da 12,8 milioni per la riqualificazione energetica e l’adeguamento normativo degli edifici comunali e degli impianti di illuminazione pubblica di Montegrotto e la gestione ventennale del servizio. Per quanto riguarda la posizione di Saverio Guerrato, già l’otto luglio il Tribunale di Venezia aveva revocato in sede di riesame la misura cautelare degli arresti domiciliari decisa il 15 giugno dal giudice per le indagini preliminari di Padova, rilevando che l’ipotesi di reato doveva essere considerata non in relazione alla corruzione per un atto d’ufficio, ma all’induzione indebita a dare o promettere utilità.La Procura di Padova aveva impugnato questa decisione, ma è stata la Cassazione a respingere il ricorso del pm ribadendo la correttezza delle decisione del Riesame.È anche sulla base di queste valutazioni che il difensore dei Guerrato, l’avvocato Fabio Pinelli, ha optato per il giudizio con rito ordinario. Il processo si è formalmente già aperto, anche se fra mancate notifiche, slittamenti ed eccezioni, ancora non è entrato nel vivo.

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