La Regione Veneto rifinanzia con altri 500 mila euro il progetto Stacco, iniziativa di trasporto solidale e gratuito per persone non autosufficienti, anziani e disabili. Invecchiamento della popolazione e crescenti fragilità sociali stanno determinando una crescente domanda delle chiamate. La chiave di volta del servizio sono i volontari che, in forma associata e coordinata, garantiscono il servizio di accompagnamento ‘a chiamata’ per visite mediche, terapie, pratiche burocratiche a persone con difficoltà di mobilità e di reddito. “Lo scorso anno sono stati quasi 1200 i volontari che hanno garantito un passaggio a loro concittadini in difficoltà nel raggiungere l’ambulatorio del medico, l’ospedale o un ufficio pubblico – commenta l’assessore regionale alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin, che ha riproposto alla Giunta veneta il finanziamento anche per il prossimo anno – Sono stati effettuati decine di migliaia di viaggi in Veneto, coprendo quasi 700 mila chilometri di strade. Il servizio non consiste solo in un passaggio automobilistico, ma un vero e proprio accompagnamento, in una relazione di empatia che va a beneficio di entrambi i soggetti, il conducente e il trasportato”.Attivo nelle cinque province venete di Belluno, Treviso, Verona, Vicenza e Venezia, il progetto Stacco (acronimo che indica trasporto sociale in rete a chiamata) viene rifinanziato per il 2019-2020 in misura proporzionale alla rete di volontari attivata e alle richieste ricevute: il Comitato di intesa tra le associazioni volontaristiche della provincia di Belluno riceverà 110 mila euro; altrettanti sono destinati alla Federazione del Volontariato di Verona; il Coordinamento delle associazioni di volontariato di Treviso riceverà 105 mila euro; il Volontariato in rete di Vicenza riceverà 60 mila euro e, infine, al coordinamento delle associazioni di volontariato della Città metropolitana di Venezia andranno 115 mila euro. La Regione contribuisce alle spese vive di carburante e manutenzioni mezzi, tutto il resto lo mettono i volontari e le loro associazioni. Per Padova e Rovigo, che grazie al sostegno finanziario della Fondazione Cariparo hanno adottato un modello organizzativo alternativo, l’assessore non esclude che le associazioni delle due province possano inserirsi nel progetto Stacco, visto che metodologia e servizio sono sovrapponibili a quello regionale.