Un pacchetto di provvedimenti a tutela dei minori, della famiglia e della genitorialità. Lo ha approvato la Giunta regionale che nelle ultime sedute ha varato ben 4 delibere stanziando contributi a favore del Sistema Veneto Adozioni, del sostegno all’affido familiare, dei Comuni con popolazione non superiore ai 20mila abitanti per l’inserimento in comunità di minori. È stato inoltre deliberato lo stanziamento complessivo di 31 milioni di euro per i servizi alla prima infanzia (3 – 36 mesi) ed all’infanzia (3 – 6 anni) ai quali si aggiungeranno ulteriori 4 milioni di euro per i servizi alla prima infanzia ed all’infanzia e 1,2 milioni di euro per le spese per gli insegnanti di sostegno nelle medesime unità d’offerta, attraverso il progetto di legge di assestamento del bilancio, già all’esame del Consiglio regionale.
“La cura, la protezione, la tutela dei bambini e degli adolescenti – ha rimarcato l’assessore al Sociale Manuela Lanzarin – è una scelta a cui di anno in anno prestiamo particolare attenzione”.
Il primo provvedimento, per il quale sono stati stanziati 310 mila euro, punta a sostenere il Sistema Veneto Adozioni, destinando alle nove Aziende Ulss della Regione, sulla base dei dati del sistema informativo Adonet, che consente il monitoraggio sul territorio regionale dei percorsi delle coppie adottive, contributi per finanziare i progetti territoriali per l’annualità 2024-2025. I fondi serviranno per la promozione e lo sviluppo di interventi a favore della genitorialità adottiva e del minore adottato, in particolare sulle tematiche dell’attesa, dell’accompagnamento, dell’inserimento scolastico e del supporto post adozione alle famiglie adottanti e agli adolescenti adottivi.
Con un secondo provvedimento, l’esecutivo veneto ha stanziato invece 4.850.000 euro a favore di Comuni e Aziende Ulss, se delegate, per il sostegno dei progetti di affido familiare. La somma, che sarà ripartita sulla base delle spese dichiarate e validate nell’anno 2022 nel sistema informativo regionale Ge.Min.I, prevede contributi per gli affidamenti giudiziali, consensuali, residenziali, diurni o a tempo parziale purché perfezionati con decreto dell’Autorità giudiziaria.
Un ulteriore intervento prevede invece contributi a favore di Comuni con popolazione non superiore ai 20mila abitanti, per l’inserimento in comunità di minori di età compresa tra i 6 e i 18 anni, per le rette di minori di 6 anni se accolti presso “comunità familiari” o per quelle di ragazzi di età compresa tra i 18 e i 21 anni solo in presenza di prosieguo amministrativo.
Continua infine il sostegno attraverso importanti investimenti economici nei servizi socio-educativi di qualità, con 31 milioni di euro per i servizi alla prima infanzia (3- 36 mesi) ed all’infanzia (3 – 6 anni).