Una zootecnica compatibile va rifondata su valori etici

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“La cura dell’ambiente e del territorio, l’attenzione sempre crescente verso il benessere degli animali che alleviamo ed il senso del rispetto verso le persone, soprattutto di chi lavora con grande fatica nei campi e nelle stalle sono i nostri principali messaggi. Siamo i custodi del Creato e non lo diciamo con arroganza, ma con l’umiltà di chi vive tra gli animali e riconosce alla terra uno straordinario valore. Sentiamo fortemente questa responsabilità, e non solo: sappiamo che il nostro lavoro dà continuità ai sacrifici fatti dalle nostre famiglie e spesso è l’eredità che lasciamo ai nostri figli, a tanti giovani”. Con queste parole il presidente dell’Associazione Regionale Allevatori del Veneto, Floriano De Franceschi, annuncia l’importante partecipazione veneta, venerdì 17 gennaio a Roma, in occasione di Sant’Antonio Abate, patrono degli animali. Gli animali della tradizione contadina verranno portati nelle piazze dei paesi e davanti alle chiese per ricevere la benedizione. Ma l’evento clou sarà a Roma ed ogni anno viene organizzato dagli allevatori di Aia che conducono in Piazza San Pietro maiali, mucche, asini, pecore, capre, cavalli, galline e conigli delle razze più rare e curiose, “salvate dal rischio di estinzione”.

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