La vendemmia 2023 in Veneto partirà tra il 23 e il 30 agosto, con le varietà precoci come il Pinot Grigio, una settimana più tardi rispetto al 2022, caratterizzato da forte caldo e siccità. È l’indicazione emersa nel corso dell’incontro a Palazzo Giacomelli a Treviso del Gruppo Vinicolo di Confindustria Veneto Est. Un’occasione per imprenditori e operatori per fare il punto della situazione pre-vendemmiale con esperti del Cra Vit di Conegliano, dell’Università di Padova e di Federvini, e l’intervento dell’Assessore regionale all’Agricoltura e al Turismo Federico Caner sulle strategie per la sostenibilità, in chiave anche di lotta alle malattie della vite, e collegamento della filiera eno-gastronomica locale nella promozione turistica del territorio.
“Quest’anno le previsioni di vendita, elaborate da Federvini, indicano un rallentamento delle vendite anche nei mercati internazionali, che penalizzerà più i vini fermi che gli spumanti. Occorre quindi proporre un racconto positivo del nostro prodotto e promuovere una strategia di comunicazione e promozione che valorizzi un consumo responsabile e sostenibile di prodotti alcoolici, che sono da millenni parte della nostra cultura alimentare”, ha dichiarato Stefano Bottega, Presidente del Gruppo Vinicolo Distillati e Liquori di Confindustria Veneto Est, anticipando che dal 28 settembre al 1 ottobre Treviso ospiterà la grande manifestazione internazionale Spirit Selection Concours Mondial de Bruxelles.
Sulla prossima vendemmia è intervenuto Patrick Marcuzzo, ricercatore al Cra Vit che, con i dati di un apposito gruppo di lavoro, ha delineato il quadro regionale della viticultura. Dopo un 2022 altamente siccitoso, fenomeno che si temeva potesse caratterizzare anche quest’anno, le piogge di maggio e giugno hanno migliorato la situazione. Nessuna segnalazione per danni da gelate primaverili e malattie sotto controllo (soprattutto peronospora e oidio).
Il Professor Carlo Duso, docente all’Università di Padova, ha fatto il punto sulla diffusione della flavescenza dorata, in particolare tra le vigne dell’area Conegliano-Valdobbiadene. Colpisce non solo la Glera ma anche le viti di Chardonnay, Pinot Grigio e Cabernet come pure le varietà Piwi e la sua diffusione è favorita dall’elevata frammentazione dei vigneti. I primi segnali di questa fitopatologia risalgono al 2021 e vi era una conoscenza limitata tra i viticoltori. Su iniziativa della Regione, con le Università di Padova e di Verona abbiamo iniziato un programma di lotta mirata articolata nelle cinque fasi di sviluppo del batterio.
Il Gruppo Vinicolo di Confindustria Veneto Est, che coordina gli interessi degli imprenditori di 4 province (Padova, Treviso, Venezia e Rovigo), conta 73 aziende vinicole e 13 distillerie/liquorifici storicamente legate al mondo del vino per 2.511 dipendenti diretti.