Un passo indietro “perché certe scelte preferisco non farle” e «forse sono un uomo fuori dal tempo: preferisco non prendere nulla, rinunciare alla poltrona, ma esser in pace con la coscienza e con le persone che incontro per strada». Beniamino Anselmi, spiega il perché delle sue dimissioni dalla presidenza di Veneto Banca: una scelta dettata da un conflitto di coscienza rispetto alla possibilità che la fusione con la Popolare di Vicenza porti con sé esuberi, e forse licenziamenti, per troppi dipendenti. «Non stiamo parlando di barattoli ma di persone – spiega -. Se parlo di esuberi devo dire come li tratto. Non è solo un problema contrattuale: quando tocco il lavoro creo tensioni che si riflettono sulle famiglie, sui figli, creo degli sconvolgimenti di carattere sociale che lasciano ferite sulle persone». “In tre mesi – conclude tracciando un bilancio della sua presidenza – abbiamo rinnovato i consigli, fatto l’azione di responsabilità, venduto l’aereo, tagliato i costi fatto tante altre cose e dato un esempio di sobrietà».