Ubriachi, in gruppi di 15-20 persone, età media 30 anni. Con magliette, parrucche, cappellini e veli da sposa. Calano in città intorno a mezzogiorno. Percorrono la Strada Nuova dalla Ferrovia a Santi Apostoli. Si fermano in (quasi) ogni osteria. Spingono e a volte minacciano i passanti che provano a protestare. È l’ultima frontiera del degrado. Gruppi organizzati, spesso richiamati via Internet. Che percorrono le vie della città come fossero allo stadio. Tifoserie urlanti che con la scusa dell’«addio al celibato» arrivano anche da altre città del Veneto per venire a bere a Venezia. Fenomeno che sta crescendo in modo esponenziale. Passa parola, web, addirittura agenzie specializzate che organizzano gli “ombra tour”. Risultato, masse di ubriachi che girano per la città. A volte in gruppi minacciosi. «Roba mai vista», allarga le braccia sconsolato un commerciante, «abbiamo anche chiamato i vigili, ma non si è visto nessuno». «Ma bisogna fare qualcosa», protesta un’anziana che quasi veniva travolta dal branco ad alto tasso alcolico. «Gli ho detto che andassero a casa loro a ubriacarsi. Mi hanno risposto che cosa volevo, che si stavano solo divertendo». Tra gli slogan anche «Bevo e non mi interessa se vomito». Poi urla da stadio, cori, insulti ai passanti. Intorno alle 17 di sabato, segnala un residente di Cannaregio, hanno cominciato a saltare e a spingersi. Sono finiti a terra, uno sopra l’altro.