Vescovi del Nordest e “le buone prassi”

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“Quale Dio annunciamo? Scoprire, vivere e annunciare il Dio di Gesù Cristo oggi” è stato il filo conduttore delle “due giorni” che i Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto (Cet) hanno vissuto presso la Casa Maria Assunta di Cavallino (Venezia) insieme ad altri rappresentanti – sacerdoti, persone consacrate e fedeli laici – delle rispettive Diocesi nell’intento di condividere il cammino che le Chiese del Nordest stanno compiendo in ordine alla nuova evangelizzazione e all’annuncio del Vangelo, in un contesto sociale e culturale profondamente mutato (e continuamente in evoluzione) e a fronte dei vari tentativi pastorali in atto. Nella riflessione offerta durante la preghiera iniziale dell’ora media che ha aperto i lavori, commentando il capitolo 14 del Vangelo secondo Giovanni, il presidente della Cet e Patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha invitato a tenere presente che per la Chiesa, per ogni discepolo, “la via giusta è seguire Gesù, pura trasparenza e rivelazione di Dio. Nella prima giornata della “due giorni”, raccogliendo i frutti di un lavoro di preparazione condotto dai Vicari per la pastorale di questa regione ecclesiastica, sono stati presentati e dibattuti tre esperienze di nuova evangelizzazione che alcune Diocesi stanno sperimentando e portando avanti: le “dieci parole” per rivitalizzare, a partire dall’approfondimento dei dieci comandamenti, il dono della fede in giovani e adulti che l’avevano dimenticato o anche semplicemente messo da parte e ai margini della vita; l“alfabeto della fede” che prevede il farsi compagni di viaggio dei genitori e delle famiglie dei bambini tra i 6 e i 10 anni che frequentano la catechesi per sostenerne la fede e i compiti educativi e “arte e fede”, ovvero il linguaggio dell’arte e la via della bellezza a servizio dell’annuncio cristiano, valorizzando – con più percorsi e proposte – il patrimonio artistico di ogni realtà per ridare senso, gusto e gioia alla fede rendendola bella e desiderabile. I successivi momenti dell’incontro a Cavallino – svolti in tre gruppi di lavoro e poi in assemblea plenaria – hanno, quindi, portato ad uno scambio di valutazioni sulle esperienze presentate e a far emergere altre testimonianze significative di “buone prassi” e di “primo annuncio cristiano”, a riflettere insieme su “quale Dio” viene effettivamente annunciato e comunicato, sullo specifico coinvolgimento dei fedeli laici. Senza peraltro dimenticare – è stato rilevato da parecchi interventi in assemblea – la necessità, l’opportunità e la forza della testimonianza pubblica dei credenti nei vari contesti di vita, dalla politica alla cultura, dal campo educativo alla tutela e salvaguardia del creato.

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