«L’efferata uccisione della mamma di Grisignano di Zocco, accoltellata per gelosia dal suo ex fidanzato, rinnova dolore, rabbia e indignazione per l’ennesima assurda violenza di genere. Ma ancor più assurde e incomprensibili appaiono, in questo momento, le polemiche strumentali su presunti tagli alle risorse stanziate per la rete dei centri antiviolenza in Veneto». L’assessore al sociale Manuela Lanzarin, coordinatrice del rinnovato tavolo antiviolenza insediato due mesi fa a palazzo Balbi, commenta con amarezza il nuovo delitto che va ad allunga la triste sequenza dei femminicidi in Veneto. Ma contesta l’accusa, mossa all’amministrazione regionale, di aver decurtato i fondi per le donne vittime di violenza. «Nel 2014 sono stati erogati oltre un milione di fondi pubblici tra finanziamenti statali e fondo regionale per sostenere i centri antiviolenza, le case rifugio e le strutture di secondo livello – ricorda l’assessore – E nel 2015, grazie alla manovra di assestamento di bilancio, mi sono spesa personalmente, insieme anche ai rappresentanti delle opposizioni, per reperire cifra analoga. La Regione – conclude l’assessore – è e intende restare in prima fila nel contrastare il fenomeno della violenza contro le donne e nel promuovere, una rete di centri e strutture che danno accoglienza e supporto alle vittime e ai loro figli, testimoni di violenze».