ZAIA CANDIDA LA VALPOLICELLA PATRIMONIO DELL’UMANITA’

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“Ringrazio di cuore il ministro Martina perché si è speso personalmente per la candidatura nazionale delle colline del Prosec­co a patrimonio dell’umanità Unesco. Ma ora, in atteso del pronunciamento dell’Unesco di Parigi, la Regione Veneto vuole lavorare a fianco del Ministero per predisporre un ulteriore dossier: dopo la candidatura delle terre del Prosecco, che mi auguro sia realtà nel 2018, ora dobbiamo pensare a candidare anche la Valp­olicella nella liste dei patrimoni mondiali. Dopo le Langhe e le Colline di Conegliano e Valdob­biadene, è giunto il momento di pensare a candidare anche le colline veronesi della Valpolicella. I territori del vino sono un grande biglietto da visita del nostro Paese da spendere nel mondo”. Questo il nuovo traguardo lanciato dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia inaugurando a Verona la 51° edizione del Vinitaly, insieme al ministro Maurizio Martina e al commissario europeo Phil Hogan. “Vogliamo essere i primi ad investire sulle varietà resistenti, cioè su vitigni che non necessitano più di trattamenti anticrittogamici – ha assicurato Zaia – Infatti, le uniche due regioni che sono state autorizzate sulle varietà resistenti sono il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Tuttavia – ha avvertito il presidente, facendo appello al Ministro Martina – l’autorizzazione, così come attualmente normata, non è valida per le vigne a denominazione. L’Italia ripensi il sistema delle autorizzazioni e si faccia come negli Stati Uniti, dove le varietà resistenti sono autorizzate ad entrare nelle denominazione d’origine”.

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