Se è vero, com’è vero, che non tutti gli immigrati sono malfattori, è altrettanto vero che, più ne arrivano, più si alza la quota dei delinquenti. I segnali sono inquietanti e univoci. Vertici di parole, l’ultimo ieri, servono a ben poco, così com’è inutile indicare qualche rara presunta rondine, che non fa primavera, in un panorama che più fosco non si può”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia lancia un nuovo allarme sulla “preoccupante recrudescenza, inevitabile visto che i numeri aumentano di giorno in giorno, dei reati commessi da persone immigrate, che di certo non sfuggono né dalla fame, né dalla guerra, né dalle discriminazioni, ma semplicemente hanno capito che l’Italia è il ventre molle del mondo intero e che pagare per un reato commesso è purtroppo l’eccezione che conferma la regola”. “Tutto questo – conclude Zaia – grazie all’ipocrisia buonista italiana e al razzismo istituzionale europeo. Di mezzo c’è la brava gente, ci sono le donne che devono guardarsi le spalle sempre più spesso, ed è una ferita per uno Stato che voglia essere degno di chiamarsi tale”.