Zaia, tra rivoluzione e richiamo ai manganelli

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“Ieri Zaia invitava i leghisti a scendere in piazza per la rivoluzione, oggi invoca i manganelli della polizia. Parole pericolose e indegne di un rappresentante istituzionale a capo di una regione civile come il Veneto. Se non altro, però, ha fatto chiarezza: non esiste un ‘volto moderato’ della Lega”. Così il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni commenta le affermazioni governatore veneto, protagonista sabato a Roma alla manifestazione del centrodestra. “Si prepara a candidarsi come successore di Salvini utilizzando gli stessi beceri slogan. Le sue frasi hanno raccolto immediato consenso tra i consiglieri di maggioranza che chiedono pugno di ferro e confermano una cultura pericolosa per la democrazia. Magari, però, avranno fatto piacere a Casapound sfilata in piazza senza alcun imbarazzo tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Nella loro campagna elettorale permanente gli esponenti leghisti continuano a spostare verso l’alto l’asticella”.

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