«Dopo l’alluvione del 2010 sono quasi mille i cantieri per la difesa idraulica del Veneto, per un impegno finanziario che sfiora il miliardo di euro. Senza tanti proclami, ma in termini di estrema concretezza, la Regione è stata in grado di mettere in piedi non solo grandi opere strutturali, come le casse di espansione in grado di invasare milioni di metri cubi d’acqua, ma un’azione sistematica e diffusa sul territorio come non si vedeva da almeno 80 anni». A evidenziarlo è il presidente della Regione Luca Zaia, delineando il quadro delle cose fatte per garantire al massimo livello la sicurezza del territorio veneto. «Oggi possiamo affermare che il Veneto è più sicuro di cinque anni fa – ribadisce Zaia – e da allora abbiamo affrontato il problema in maniera scientifica. E’ stato redatto un piano generale, sotto la supervisione del prof. Luigi d’Alpaos, che ha individuato tutti gli interventi necessari per la sistemazione idrogeologica del Veneto, ed è stato avviato il primo intervento organico dal dopoguerra ad oggi». ciò che ancora serve per la sicurezza del Veneto.